Sherlock Holmes- The Devil's Daughter

Sherlock Holmes: The Devil’s Daughter

Nell’immaginario comune prima del 2009, il celebre investigatore Sherlock Holmes era un uomo di mezza età, dotato di lente d’ingrandimento e pipa, che girava per le strade di Londra indagando su alcuni misteri. Dopo la pubblicazione del film Sherlock Holmes con Robert Downey Jr., il detective ha cambiato faccia ed è diventato molto più simile al personaggio nato dalla penna di sir Arthur Conan Doyle: un uomo d’azione con uno spiccato intuito e una capacità deduttiva fuori dal comune.

A quest’ultima “versione” si è di certo ispirata Frogwares Interactive, che dopo il successo di Crimes & Punishments ha deciso di mettersi alla realizzazione di un sequel, intitolato Sherlock Holmes: The Devil’s Daughter. Come in ogni titolo dedicato all’investigatore, anche in The Devil’s Daughter la narrazione partirà dallo studio di Baker Street, dove Sherlock incontrerà un misterioso ragazzino, il cui unico desiderio è di ritrovare il padre improvvisamente scomparso. Non vogliamo svelare ulteriori dettagli sulla trama per evitare di incappare in fastidiosi spoiler, ma vi basti sapere che in questa nuova avventura, il protagonista dovrà risolvere ben cinque casi diversi e scoprire il motivo per cui un minaccioso cacciatore, armato di fucile a canne mozze, lo insegue fra le strade di Londra. La durata complessiva dell’avventura è di circa quindici ore, un ottimo compromesso per un titolo del genere, anche se bisogna ammettere che non è tutto oro ciò che luccica. Procedendo nella trama e nella risoluzione dei diversi casi, si ha infatti l’impressione che i cinque episodi siano eccessivamente slegati tra loro e le scelte eseguite in un caso non abbiano alcun tipo di ripercussione sull’evoluzione di quello successivo. Sembra dunque che il finale sia già scritto in partenza senza assicurare al giocatore, come spesso accade nelle avventure episodiche di Telltale Games ad esempio, di delineare un proprio cammino. È praticamente impossibile che il giocatore riesca a ottenere un finale “negativo”, cosa che ci aspetteremmo nel caso in cui un’indagine fosse condotta in modo errato e questo, inutile dirlo, potrebbe far storcere il naso ai giocatori più esigenti.

Sherlock Holmes: The Devil's Daughter

GAMEPLAY VARIEGATO AL PUNTO GIUSTO…

Il precedente titolo dedicato a Sherlock Holmes, Crimes & Punishment, fu criticato per un gameplay eccessivamente lineare, in cui il giocatore aveva esclusivamente il compito di indagare o sottoporre a interrogatorio i vari protagonisti nelle scene del crimine. Con The Devil’s Daughter, invece, gli sviluppatori hanno preso coscienza dell’enorme potenziale offerto dal personaggio e deciso di dare al gameplay uno spessore maggiore. Oltre alle tradizionali fasi di indagine e interrogatorio, il gioco propone infatti meccaniche stealth e alcune fasi marcatamente action, che contribuiscono a rendere l’esperienza di gioco più varia. In alcune fasi, infatti, sarà possibile prendere il controllo di altri personaggi e pedinare da una certa distanza (e in certi casi anche dall’alto) alcuni sospetti, origliando le loro conversazioni a patto di collocare il proprio alter-ego virtuale in una posizione ideale per un corretto ascolto.

Nonostante le ottime premesse, però, abbiamo notato una certa legnosità in questa meccanica di gioco, oltre a percorsi fin troppo definiti e lineari che lasciano ben poca libertà al giocatore nel raggiungimento di un obiettivo. Discorso simile è quello che riguarda i cosiddetti Quick-Time Events, in cui il giocatore sarà chiamato a premere un determinato pulsante al momento giusto: la realizzazione è estremamente elementare ed è davvero difficile riuscire a sbagliare la combinazione dei tasti, risultando anche in questo caso più una feature abbozzata che un vero e proprio punto di forza. Contrariamente a quanto è possibile immaginare, The Devil’s Daughter presenta una struttura open-world che dà la possibilità di aggirarsi in una Londra virtuale, esplorandone le strade e i vicoletti. Vista però la necessità in più occasioni di doversi recare in posti distanti tra loro per completare una indagine, l’esplorazione andrà ben presto a farsi benedire, sopratutto a causa di un sistema di caricamento degli scenari eccessivamente tedioso, che porterà il giocatore a ricorrere già dopo poche ore al sistema di viaggio rapido (sia sempre lodato il suo inventore) disponibile attraverso la mappa della città.

Sherlock Holmes: The Devil's Daughter

…MA SI POTEVA FARE DI MEGLIO

La realizzazione tecnica di The Devil’s Daughter ha il triste ruolo di affossare definitivamente un prodotto dalle potenzialità interessanti. Al di là della pessima caratterizzazione dei modelli poligonali dei personaggi, estremamente spigolosi e innaturali nei movimenti, il motore grafico presenta degli imbarazzanti rallentamenti assolutamente ingiustificati, visto che gli elementi in movimento presenti nello scenario non sono mai più di quattro o cinque, e piattaforme come PlayStation 4 e Xbox One hanno ampiamente dimostrato, con altri esponenti del genere open-world, di avere potenza sufficiente per sopportare carichi di elementi molto più elevati. Un vero peccato, perché Frogwares ha riposto una grande cura nella realizzazione delle varie aree di Londra, così come dei vari ambienti in cui si svolgono le cinque indagini di The Devil’s Daughter. Altra nota dolente è il numero spropositato di caricamenti che, come già anticipato, gravano in modo particolare sull’esperienza di gioco, tanto da portare l’utente a ponderare bene quanti e quali spostamenti fare durante una missione per evitare di sorbirsi l’ennesimo, interminabile caricamento e spezzare così il ritmo dell’azione.

Per quel che riguarda il sonoro, il titolo presenta un doppiaggio completamente in lingua inglese, con uno spiccato accento british accompagnato da una colonna sonora che si sposa alla perfezione con l’atmosfera del sequel. Per gli anglofobi, infine, è possibile attivare i sottotitoli in lingua italiana, così da godere al meglio delle varie sfumature proposte nei casi d’investigazione.

Sherlock Holmes: The Devil's Daughter

GIUDIZIO

Sherlock Holmes: The Devil’s Daughter rappresenta purtroppo un prodotto riuscito a metà. Se da una parte, infatti, possiamo contare su una storia coinvolgente e lanciarci in avvincenti indagini, dall’altra un gameplay talvolta troppo semplificato e la realizzazione tecnica sottotono possono minare la pazienza del giocatore. Sconsigliare l’acquisto di Sherlock Holmes: The Devil’s Daughter sarebbe un infamità, visto che il prodotto di Frogwares Interactive ha alcuni spunti davvero eccezionali. Pertanto, vi consigliamo l’acquisto immediato soltanto nel caso in cui abbiate amato alla follia il capitolo precedente prodotto dalla software house o adoriate i romanzi di Doyle. Se così non fosse, vi consigliamo di attendere un probabilissimo calo di prezzo prima di avventurarvi fra le strade di Londra.