Mario e Sonic ai Giochi Olimpici di Rio 2016

Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Rio 2016

In principio fu la strana meraviglia di vedere un gioco di Sonic su una console Nintendo: lo scenario quasi apocalittico degli anni ’90 era diventato realtà. Era il 2001 e Sonic Adventure 2 faceva la sua bella comparsa nella ludoteca di GameCube. Poi, accadde l’impossibile: Mario e Sonic insieme nello stesso gioco. Non era un platform, come i più fantasiosi avrebbero potuto pensare, ma una raccolta di minigiochi sportivi per Wii dedicata alle Olimpiadi. Da allora, l’appuntamento tra le due mascotte più amate del mondo dei videogiochi è stato regolare e inesorabile: il panzone di Mario ha incontrato gli aculei blu di Sonic ogni due anni, in occasione delle Olimpiadi estive e invernali, ed eccoci qui oggi a recensire l’ultimo (forse in assoluto?) capitolo dedicato ai Giochi Olimpici di Rio 2016, questa volta su Wii U. Dopo i tanti dubbi riscontrati in sede di anteprima, riusciranno le due mascotte a sorprenderci? Scopriamolo insieme.

BRAZIL, PARARAIRARA RARA RAAA…

Per chi fosse stato ibernato negli ultimi otto anni, un piccolo riassunto: Mario & Sonic, che rappresenta a tutti gli effetti il videogioco ufficiale delle Olimpiadi di Rio 2016, raccoglie una serie di discipline olimpiche da affrontare pad alla mano e dita pronte al putiferio. Similmente a quanto accadeva con le simulazioni sportive degli anni ’90, gran parte degli eventi come la corsa dei 100 metri o il Nuoto, prevede di premere come dei forsennati i pulsanti del Game Pad per aggiudicarsi la vittoria. Altre volte, invece, bisognerà aggiungere un po’ di ritmo o di prontezza di riflessi, come per la Ginnastica Artistica o l’Equitazione. Superato il momento nostalgia, notiamo da subito la prima grande pecca di Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Rio 2016, evidenziata anche in fase di anteprima: la molteplicità di discipline sportive non si accompagna a una altrettanta varietà di gameplay. O almeno, non a quella che ci saremmo aspettati avendo tra le mani un oggetto così generoso come il GamePad di Wii U.

Perché in nessuno dei minigiochi è utilizzato il secondo schermo? Perché il touch screen pare essere stato completamente dimenticato? Come mai SEGA o Nintendo non si sono ricordati che il GamePad ha dei sensori di movimento? Dov’è finita tutta quella abbondanza di idee che aveva contraddistinto la saga su Wii, e che aveva saputo svecchiare una tipologia di videogame fino ad allora morta e sepolta dalla poca varietà?

LE OLIMPIADI DEI FUNGHI

Vista la rigidità che le discipline olimpioniche impongono alla fantasia dei programmatori (è impossibile inventarsi nuove regole, per esempio, per la corsa a ostacoli, visto che sono state scritte decine di anni fa), già dalle edizioni passate Nintendo e SEGA avevano pensato di affiancare alle discipline ufficiali la loro reinterpretazione “videogiocosa”: eventi sportivi, detti “Sogno”, ambienti nei mondi di Mario e Sonic, con regole ed elementi diversi rispetto alla loro controparte realistica. Anche in Rio 2016, questi piacevoli diversivi alle modalità ufficiali tornano disponibili. Un esempio su tutti: nel Beach Volley in versione Nintendo appariranno sul campo di gioco i celebri cubi con il punto interrogativo di Mario Kart, che regaleranno al giocatore uno dei power up storici delle serie di Mario e Sonic per creare un po’ di scompiglio sotto la rete.

Se nelle precedenti uscite, però, il numero di eventi Sogno era praticamente pari a quello delle discipline standard, in questo caso la loro presenza è ridotta ai minimi termini. Non sappiamo il perché di questa scelta, ma è un vero peccato, vista la varietà di situazioni e la genialità di alcune trovate che questo genere di minigiochi poteva regalare all’esperienza finale.

VI INVITO A CASA PER UNA OLIMPIADE

A differenza della versione per Nintendo 3DS, il multiplayer su Wii U è decisamente più accessibile e diventa in maniera quasi naturale l’ancora di salvezza di questo titolo. Le già viste modalità in single-player, che ci permettono di inscenare una carriera da atleta per il nostro Mii, scaglionata da duri allenamenti e da una serie di capi di vestiario che regalano migliori performance atletiche, non sono sufficienti a rendere fruibile un gioco dall’anima decisamente multiplayer come Mario & Sonic esclusivamente in solitaria.

Più giocatori che, come nel classico stile Nintendo, devono riunirsi nello stesso salotto e di fronte al medesimo televisore, visto che non esiste una modalità online nemmeno questa volta. L’unica parvenza di utilizzo della rete sono le classifiche dei record e la possibilità di scaricare i “dati fantasma” di un altro giocatore e di sfidarlo in differita. Ma anche considerando l’anima “party game” di Mario & Sonic, è innegabile arrivare subito a pensare che Mario Party 10, Mario Kart 8 o Wii Party U riescano nell’intento di divertire gruppi di amici in maniera molto più snella e significativa.

GIUDIZIO

Insomma, i cattivi presentimenti che avevamo in fase di anteprima si sono rivelati tristi certezze ora che siamo di fronte alle ultime battute della recensione. Dopo quasi dieci anni di servizio, Mario & Sonic è una serie dal potenziale ancora elevatissimo ma che va decisamente rivista, così come otto anni fa il primo capitolo del brand si era riproposto di reinterpretare il genere dei Party Game grazie alle nuove possibilità offerte dal Telecomando Wii. Rio 2016 non ha nulla di più rispetto alle uscite precedenti (anzi, a ben vedere, ha qualcosa in meno): eventi speciali in numero decisamente ridotto e nessun utilizzo delle caratteristiche uniche del GamePad di Wii U. Il tutto assume tinte particolarmente drammatiche se si valuta che in realtà, Mario & Sonic è uno dei pochi titoli Nintendo da qui ai prossimi cinque mesi, insieme al nuovo Paper Mario e a Tokyo Mirage Session #FE. Speriamo che, grazie al misterioso NX, anche la serie di Mario & Sonic (se confermata anche sulla nuova piattaforma) potrà vivere una seconda giovinezza.