Hunt: Showdown
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Hunt: Showdown – Anteprima dello shooter di Crytek dall’E3 2017

Tra i giochi che abbiamo avuto modo di vedere a Los Angeles c’è stato anche il misterioso Hunt: Showdown, il nuovo titolo in lavorazione presso gli studi Crytek, che ci è stato presentato dagli stessi sviluppatori in un evento a porte chiuse nel loro stand riservato alla stampa all’E3 2017. Qui, abbiamo assistito a un intero match di quello che sarà uno sparatutto multiplayer per dieci giocatori con un’ambientazione che strizza l’occhio al genere horror, caratterizzata da toni estremamente scuri e uno stato di estrema tensione.

Scopriamo insieme le nostre prime impressioni sul nuovo gioco dagli autori di Far CryCrysis.

Hunt: Showdown

UN’UNICA OCCASIONE

Hunt: Showdown mette cinque squadre composte da due cacciatori ciascuna all’interno di un’enorme location, con lo scopo di scovare e uccidere una misteriosa entità sovrannaturale e portare in salvo la pellaccia. Il match ha inizio con i cacciatori posizionati in diversi punti di spawn, senza un limite massimo entro cui portare a termine l’obiettivo. Più team competono dunque per la stessa preda, ma con una particolarità: un sistema di permadeath che rende perenne la morte del proprio personaggio in caso di uccisione di entrambi i membri della squadra. La scelta di Crytek è dettata dalla volontà di creare una situazione di tensione perenne, evitando l’approccio troppo spavaldo e frenetico da parte dei giocatori, che saranno così portati a riflettere attentamente sulle mosse, onde evitare di perdere tutto quanto avranno guadagnato fino a quel momento: punti esperienza, armi, abilità e soldi.

Una scelta se vogliamo rischiosa, che potrebbe rendere frustrante l’esperienza di gioco in caso di morte, ma che è stata vista come un’opportunità per differenziarsi dalla massa: in caso di morte del proprio giocatore, sarà quindi possibile creare un nuovo cacciatore, che disporrà di abilità iniziali, armi e peculiarità differenti rispetto a quello precedente, e potrà accedere a una “selezione” di quanto sbloccato in precedenza, sebbene su questo aspetto gli sviluppatori siano stati eccessivamente vaghi, senza dilungarsi su cosa potremo effettivamente mantenere e cosa invece sarà perduto per sempre.

Hunt: Showdown

IL LATO OSCURO

Il match ha generalmente una durata che varia dai 45 minuti a un’ora e mezza, a seconda della bravura dei vari team che si sfideranno. La struttura della partita prevede la ricerca del bersaglio all’interno di uno scenario molto vasto, l’uccisione e la fuga verso il punto d’estrazione che ci verrà assegnato, tentando di sfuggire agli altri gruppi di cacciatori. Gli ambienti scelti da Crytek sono l’esatto opposto di ciò a cui il genere shooter ci ha abituato negli anni: Hunt ci porterà negli angoli più sperduti del mondo, in location che passeranno dalla giungla alla fatiscente palude che abbiamo avuto modo di scoprire nel corso della presentazione. Il gioco, attualmente in fase pre-alpha, offre la possibilità di scoprire le differenti zone d’interesse dello scenario consultando una mappa, mentre il radar posizionato in alto permette di verificare la presenza di eventuali nemici (una sorta di zombie) o altri cacciatori.

Questi punti d’interesse conterranno indizi che ci permetteranno di capire la posizione del boss: è fondamentale tentare di investigare con calma, evitando di incrociare altre squadre di cacciatori e di ingaggiare uno scontro, per localizzare il boss prima degli altri giocatori. Una volta che avrete trovato un indizio, potrete sfruttare una abilità chiamata Dark Side (simile alla modalità Detective della serie Batman: Arkham) per sincronizzarsi all’ambiente e osservare lo scenario dagli occhi del nemico, cercando di identificare il luogo in cui si trova il temibile boss. Una feature carina, che promette di premiare coloro che sceglieranno di approcciare alla partita in modo strategico: è possibile, una volta che avrete un’appropriata conoscenza delle mappe, andare direttamente verso uno dei luoghi chiamati compound, ovvero quelle dov’è più probabile che il boss possa rifugiarsi, ma così facendo correrete più facilmente il rischio di trovarvi di fronte ad altri cacciatori (o a un gruppo di zombie) ed essere uccisi.

Hunt: Showdown

PROCEDURALE? NON PROPRIO

È importante sottolineare che sebbene il progetto fosse nato inizialmente con l’intenzione di proporre scenari procedurali (e dunque generati in modo totalmente causale), nel corso dello sviluppo Crytek è tornata sui propri passi, preferendo realizzare a mano ogni singolo scenario, ma lasciando che la posizione del boss, lo spawn delle cinque squadre, la locazione delle casse di rifornimento e dei tre indizi per scovare il nemico fossero sempre e rigorosamente casuali. Così facendo, ogni match sarà differente da quello precedente e i giocatori saranno quindi costretti a investigare alla ricerca dei famosi indizi con cui raggiungere il boss, che nel nel nostro caso consisteva in un gigantesco ragno.

Utilizzando la modalità Dark Side, avremo dunque un’idea di quale location possa celare la presenza del boss, ma in questa modalità saremo totalmente incapaci di difenderci o di utilizzare armi, con l’abilità di vedere eventuali zombie nelle vicinanze evidenziati da un contorno luminoso. Ed è per questo che collaborare con il vostro alleato sarà il modo migliore per portare a casa la vittoria. Potrete scegliere infatti di seguire da lontano un altro team di cacciatori, sfruttando il sistema di audio tridimensionale creato da Crytek per “ascoltare” le loro comunicazioni e intercettare dettagli interessanti sulla posizione del boss. Una volta che lo avrete scovato, dovrete organizzare le risorse raggiungendo uno dei punti contrassegnati sulla mappa, pianificando attentamente l’attacco: avrete tante possibilità offensive, tra pistole, fucili, balestre e bombe (tra cui le molotov e la temibile Concertina Bomb, che si espanderà all’impatto), nonché esche con cui attirare l’attenzione di altri cacciatori per depistarli. A tal proposito, bisognerà anche fare attenzione alla presenza di animali, come i cani, che abbaiando potrebbero allertare gruppi di cacciatori rivali pronti a uccidervi.

Hunt: Showdown

BANISH THE SPIDER

Una volta che avrete ucciso il boss, bisognerà riscuotere la taglia, in un processo che richiederà fino a un minuto e segnalerà a chiunque fosse ancora in vita la propria posizione. A questo punto, lo scopo è quello di raggiungere il punto d’estrazione mentre si mantiene lo stato Banished: si tratta di una condizione che permette a tutti i nemici di tenere traccia delle proprie azioni e della posizione, rendendo decisamente complessa la fuga. Se verrete uccisi, perderete lo stato Banished, che passerà a colui che riscuoterà la taglia precedentemente nelle vostre mani. Vince la partita chiunque riesca a completare l’estrazione portando a casa la taglia. È qui che bisognerà collaborare con il proprio compagno di squadra per portare a casa la vittoria: il gioco premierà infatti la sinergia tra gli alleati con ricompense maggiori nel caso in cui collaborerete attivamente con il vostro alleato. È possibile giocare anche in single-player, senza la minima interazione con il compagno di squadra, ma ovviamente il gioco offre il meglio di sé in cooperativa, aspetto su cui Crytek punta molto per creare un’esperienza di gioco appagante e stimolante.

Progredendo sarà possibile ottenere nuove armi, abilità e sbloccare tre “tier” da cacciatore, che daranno accesso a un set di abilità inedite, classi aggiuntive e armi, in un arsenale che sembra offrire una discreta varietà. Il concept ha di sicuro un grosso potenziale, ma al momento restano dei dubbi legati sopratutto al discorso permadeath: la software house probabilmente non ha ancora deciso quali elementi saranno perduti per sempre e quali invece si potranno riacquistare in caso di morte, ma crediamo che questo possa essere un nodo cruciale per la riuscita del progetto di Crytek. Che, a livello tecnico, ha sfoderato ancora una volta prodotto solido e accattivante, basato su tinte estremamente scure che arrivano a generare il buio assoluto in assenza di una fonte di illuminazione.

Hunt: Showdown

Altri dubbi su quella che sarà l’effettiva varietà offerta dal gioco, perché nonostante una generazione casuale del punto di spawn del boss, degli indizi e delle risorse, il gameplay sembra essere comunque bene o male sempre lo stesso di partita in partita, aspetto che potrebbe portare a un po’ di noia nel lungo periodo. Crytek ha comunque assicurato che oltre a questa modalità, che allo stato attuale rappresenta l’offerta principale del pacchetto, il team è già al lavoro su varianti aggiuntive per il multiplayer che potrebbero arrivare dopo il debutto del gioco. Tuttavia, sembra che l’azienda non abbia intenzione di sfruttare le buone idee del multiplayer per una possibile campagna single-player, aspetto che avrebbe certamente esteso la longevità quel tanto che basta per accontentare tutti.

Non ci resta che attendere qualche mese per scoprire come si evolverà il concept studiato da Crytek per il suo nuovo franchise. Restate sintonizzati per ulteriori approfondimenti in merito!