Destiny 2
Versione testata: PC

Destiny 2, provata la prima missione su PC all’E3 2017

In attesa di poter mettere le mani sulla nuova sottoclasse per Cacciatori, all’E3 2017 di Los Angeles ho avuto la possibilità di provare con mano la prima missione di Destiny 2 su PC. La configurazione propostaci da Bungie era ovviamente tra il meglio che il mercato può offrire al momento, e abbiamo potuto quindi provare quella che sarà la migliore esperienza possibile per il sequel dello sparatutto fantascientifico dagli autori di Halo.

Per la nostra prova, abbiamo sperimentato la prima missione Homecoming, Ritorno a casa. Tecnicamente non sarà proprio la prima missione di Destiny 2, come confidatoci da Bungie, visto che in qualche modo la software house dovrà giustificare il modo in cui i Guardiani hanno ottenuto queste nuove abilità, magari al culmine di un processo che ha portato la Luce del Viaggiatore a potenziarsi talmente tanto da donare loro nuovi poteri. Quello che abbiamo provato è dunque l’attacco dei Cabal guidati da Ghaul e la sua Legione Rossa alla Torre, mettendoci nei panni di uno Stregone con la nuova sottoclasse Lama dell’Alba.

Destiny 2

STUPORE E MERAVIGLIA

Dopo tre anni passati a giocare Destiny e le sue espansioni in tutte le salse, partendo su PS4, ricominciando su Xbox One e tornando infine su PlayStation, trovarsi di fronte alla versione PC è qualcosa che ti spiazza: non può essere altrimenti, visto l’incredibile gap a livello tecnico tra l’edizione in 4K nativi e frame-rate sbloccato per PC e quella console, che per quanto sia sempre accattivante a livello artistico, sotto un profilo di pura potenza non può chiaramente competere con un computer corazzato. I primi momenti passati a girovagare per la Torre sono stati decisamente intensi: trovarsi di fronte a un mondo familiare eppure così profondamente cambiato ha un impatto unico. Gli scenari sono maestosi, e l’esperienza di gioco è così fluida da lasciarti di sasso. Gestire la visuale con il mouse dopo tre anni passati a utilizzare un controller non è semplice nemmeno per chi, come me, ha sulle spalle più di 3000 ore su Destiny. Eppure, dopo un po’ di ambientamento, siamo riusciti a prendere confidenza con il nuovo sistema di controllo, che su PC affida al mouse la gestione della mira, permettendo di puntare con il tasto destro e sparare con quello sinistro. Con la rotella si possono cambiare velocemente le armi, mentre per tutto il resto bisogna fare affidamento sulla tastiera.

Onestamente, devo dire che il primo impatto con tutti quei tasti da ricordare non è stato semplice. D’altronde, quando sei così abituato a un gioco e ti ritrovi a dover cambiare radicalmente sistema di controllo, immagino che trovarsi spaesati sia normale. Ho riprovato la stessa missione due volte, affinando di volta in volta tutti i nuovi meccanismi e la posizione dei tasti. Così, con la classica configurazione WASD si muove il personaggio e con la barra spaziatrice si salta. Shift gestisce la corsa, mentre CTRL permette di accovacciarsi e scivolare mentre si è in corsa. Con F1 si richiama l’inventario, grazie al quale gestire la sottoclasse o cambiare le armi, mentre con i tasti numerici 1, 2 e 3 si richiamano rispettivamente le armi cinetiche, energetiche e pesanti. Di fianco ai tasti adibiti ai movimenti sono logicamente posizionati quelli per le abilità utilizzate più frequentemente: Q per lanciare una granata, mentre E e R vengono sfruttati rispettivamente per il corpo a corpo e la ricarica dell’arma. Premendo il tasto G si può sferrare la Super Abilità, mentre con X e V si può attivare rispettivamente la nuova mossa che dà allo Stregone la possibilità di atterrare da grandi altezze e la nuova abilità di classe, un’aura che permette a tutti i Guardiani al suo interno di recuperare energia o infliggere più danno.

DIFFICILE TORNARE INDIETRO

Come dicevamo, la nostra prova di trenta minuti ci ha permesso di ripetere due volte la missione Homecoming, ottenendo risultati decisamente più positivi al secondo tentativo. Dopo aver difeso ciò che restava della Torre e dell’Ultima Città dall’attacco della Legione Rossa ed esserci introdotti nell’astronave del perfido Ghaul, le mie prime impressioni sono di un titolo tecnicamente convincente, che su PC ha fatto il proverbiale salto di qualità. Chi rimproverava Bungie di non essere mai all’altezza dei blockbuster più belli graficamente dovrà per forza di cose ricredersi, vuoi per la qualità dei modelli poligonali, l’incredibile fascino degli scenari, la stabilità del frame-rate, la meraviglia degli effetti particellari, delle esplosioni, i giochi di luci e ombre, i riflessi e l’aspetto dei diversi materiali, come ad esempio le superfici bagnate.

Il passaggio dai 30fps a un frame-rate sbloccato è il principale game-changer garantito dall’arrivo su computer. Ora l’azione è più veloce che mai, frenetica, mozzafiato. La precisione dei controlli è superlativa. Le sensazioni che si provano a sferrare una Lama dell’Alba contro i nuovi nemici dei Cabal è impagabile.

Nelle prossime ore tornerò nei vari stand del Convention Center dove Destiny 2 è presente in diverse forme: Crogiolo, l’assalto La Spira Invertita, nuovamente la missione della storia Ritorno a casa, ma questa volta dal punto di vista del Cacciatore, provando con mano la nuova sottoclasse Fulminatore. Nel frattempo, un dubbio amletico mi assilla: ho prenotato la Collector’s Edition di Destiny 2 su Xbox One (non c’è niente da fare, per quel che mi riguarda il controller Elite non ha rivali), ma con tutta probabilità dedicherò i miei sforzi su PlayStation 4, vuoi per la compagnia con cui mi ritrovo a giocare abitualmente, vuoi per la presenza di contenuti esclusivi. Dopo aver visto Destiny 2 in azione, dopo averlo provato, dopo aver vissuto le differenze tra la versioni PC e console, il problema è che ho bisogno di farmi un PC degno di questo nome. Voglio giocare Destiny 2 in 4K e 144fps. Voglio prendere Ghaul a calci in culo con una precisione che solo mouse e tastiera possono offrirmi. Ora si tratta solo di racimolare 2500 euro fino al 24 ottobre. Ce la farò?