Raiders of the Broken Planet
Versione testata: PS4

Raiders of the Broken Planet – Provata la closed beta su PS4

Avete mai immaginato di mischiare dei personaggi di Metal Gear, i raid di Destiny e l’ignoranza di Borderlands? Se non lo avete fatto e non sapete la risposta, ve lo diciamo noi. Ciò che ne esce fuori è Raiders of the Broken Planet, un titolo in terza persona, multiplayer cooperativo di tipo asimmetrico (4 vs1) realizzato dai ragazzi di MercurySteam, team spagnolo che già ci aveva deliziato con Castlevania: Lords of Shadow e il suo seguito.

Abbiamo avuto la possibilità di partecipare alla prima closed beta di Raiders of the Broken Planet, confermando le impressioni di un progetto degno di nota e in questa anteprima vi mostreremo i primi contenuti di un brand che ha di sicuro un grande potenziale.
Raiders of the Broken Planet

IL PIANETA SPEZZATO

La storia di Raiders of the Broken Planet è ambientata su un pianeta lontano, ai confini della galassia. Con un crepa che passa da parte a parte, il “Broken Planet” contiene al suo interno una fonte di energia unica: l’Aleph. Questa permette difatti di ottenere poteri enormi e persino far tornare in vita le persone. Ciò porta alla creazioni di fazioni che ovviamente vogliono prendere il controllo dell’Aleph e sfruttarne le abilità per il proprio tornaconto personale. Stanco di questi soprusi, un eroe si erge sulla popolazione creando una forza di élite composta dalla feccia respinta da tutte le fazioni. L’obiettivo di questo gruppo di sbandati è quello di cacciare chi vuole l’Aleph a scapito della popolo.

Faremo dunque la conoscenza di Harec, la mente di tutta l’organizzazione. Molto simile a Raiden del franchise Metal Gear, Harec è un cecchino esperto ma alquanto debole nella mischia. Possiede il potere di teletrasportarsi temporaneamente in un punto qualsiasi per poi tornare alla posizione iniziale. La beta ci ha offerto la possibilità di provare anche altri personaggi della compagnia come Kostantin, colosso lento dall’accento russo, e Lycus, il trickster di turno con il pallino per l’alcol. Ogni eroe ha una sua arma e abilità utilizzabile in qualsiasi momento, che dovrà tentare di sfruttare per nascondere il proprio punto debole, come il corpo gracile nel caso di Harec.

CAOS… CAOS OVUNQUE

Il sistema di combattimento si è dimostrato particolarmente piacevole e reattivo. È possibile alternare colpi dalla distanza ad attacchi in mischia, questi ultimi un po’ lenti ma comunque funzionali e abbastanza fluidi. Il corpo a corpo svolge un ruolo fondamentale nell’economia del gioco, in quanto nel caso in cui terminiate le munizioni, l’unico modo per riacquistarle è affrontare i nemici a pugni. Potremo anche fare delle prese, che, se eseguite con la giusta tempistica, garantiscono una instant kill anche contro i nemici più grossi. Sopravvivere in mezzo a orde di nemici non sarà semplice e il più delle volte verrete spazzati via dalla mole di avversari, ma non disperate… L’Aleph, infatti, interverrà in nostro soccorso facendoci rinascere al primo checkpoint utile. E lo stesso Aleph permetterà di individuare i nemici dietro gli ostacoli, offrendo un vantaggio non indifferente in battaglia. Evitate di morire troppo, però: le risurrezioni sono limitate e una volta finite dovrete aspettare una novantina di secondi, un tempo in cui dovrete resistere, pena il Game Over.

I nostri eroi potranno essere personalizzati, anche se in questa beta non abbiamo avuto così tanta scelta a livello estetico. Per quanto riguarda le armi e i potenziamenti siamo rimasti soddisfatti: tre armi differenti (sbloccabili andando avanti con l’avventura) con skin davvero impressionanti e un set di abilità passive enorme, che potranno essere sbloccate completando le varie missioni: a ogni attività, infatti, otterremo una serie di ricompense, come i crediti per i potenziamenti o la valuta in-game, con cui acquistare nuovi oggetti. I più fortunati otterranno anche dei progetti per realizzare nuove armi, ma se ciò dovesse accadere non sarà ad appannaggio dell’intero gruppo, ma partirà piuttosto una ruota della fortuna che premierà solo un giocatore a caso.
Raiders of the Broken Planet
Concludiamo l’analisi con un’importante feature davvero interessante. Si tratta della modalità Antagonista, idea davvero ingegnosa che renderà la vita di molti giocatori un inferno. L’Antagonista è un doppelgänger creato da un demone, con un solo scopo: impedire agli altri giocatori di completare la missione. Un essere potenziato e quasi imbattibile (come se non bastassero i bot controllati dall’IA!): l’unico modo per levarselo dai piedi è quello di eseguire una presa speciale, che lo ucciderà sul momento.

Il materiale a nostra disposizione purtroppo si è esaurito qui, ma le prime impressioni sulla beta di Raiders of the Broken Planet sono estremamente positive. A parte qualche problema di mancata traduzione (comprensibile in una versione preliminare come questa) e uno scarso popolamento dei server, abbiamo apprezzato molto il lavoro della casa spagnola. Non possiamo che augurarci che il progetto abbia il successo che meriti, ma soprattutto che gli sviluppatori siano in grado di creare nella versione finale un titolo vasto e piacevole da giocare in compagnia, con tanti contenuti che rendano l’esperienza di gioco sempre varia.